Kuno è un giovane chi vive in una situazione al di fuori della realtà, infatti la sua esistenza si svolge in un universo allo stato larvale. Gli abitanti di questo nuovo mondo sono reclusi in una cella esagonale, in un mondo sotterraneo, organizzato, dove tutto è regolato dalla Macchina che fornisce quanto è necessario fino ad una religione nuova! “La Macchina custodisce le loro essenze”. La vita è lontana da quello che era chiamata “natura delle cose e delle forme” e se la macchina fu creata per soddisfare perfettamente i desideri di tutti, ora la Macchina è diventata troppo inclusiva e pone in modo elegante degli “obblighi”, pena l’esilio, cioè la morte! Solo i giovani si vogliono ribellare contro la Babele diventata imperante, vogliono parlare tra di loro, dal vivo, toccarsi, non stare in disparte, praticamente esserci in tutto quello che succede, non accettano di parlarsi e vedersi nei “tubi “(i telefoni) o nel Cinemathograph, chiamato anche Chat Rooms. Kuno vuole decidere per se stesso e stabilisce di comunicare a sua madre Vashi di tentare di fuggire, magari insieme, per tornare sulla terra! Così, però, sta disubbidendo a sua madre che tenta di convincerlo che tutto è a portata di mano, non c’è bisogno di cambiare; talmente amante della Macchina , cerca di sottrarsi anche a toccare suo figlio che può visitare anche in video. Kuno vuol tornare a rivedere le stelle, recuperare il senso dello spazio e bisogna ingannare la macchina! La madre ama quella vita e non vorrà unirsi al progetto di rientrare sulla terra, affrontando le difficoltà e l’esilio! Kuno metterà in atto quanto ha deciso, fatto di paura ma di speranza di vita! Autore di altri libri differenti in contenuto: Camera con vista’, ‘Maurizio’, ‘Passaggio in India. Quello che meraviglia è che abbia scritto molti anni prima, quasi 50 anni, la stessa storia in altra maniera di Huxley, Wells e Orwell! Buona lettura!

 

recensione di Maria Cisonna