La protagonista di questa storia romanzata è Nadia, l’autrice del romanzo, che utilizza l’uccisione della Marinin per raccontarci la vita nei piccoli paesini. E’ la vigilia di Pasqua, la Nadia del romanzo è appena rientrata da un viaggio per metà di piacere e per metà di lavoro, quando la luce nel palazzo salta all’improvviso. Per nulla turbata o scocciata dall’inconveniente, approfitta per regalarsi un bagno rilassante alla luce delle candele profumate. Il giorno successivo un poliziotto bussa alla porta, annunciando l’uccisione della vicina. Nadia, nonostante non fosse, come tanti altri nel palazzo, una fan della donna, è comunque colpita dall’evento che si è verificato a due passi da lei. L’omicidio della Marinin diventa un pensiero fisso; Nadia comincia ad informarsi sul passato della donna, coglie ogni pettegolezzo e risale ad una storia antica… Il libro è frizzante, spesso divertente. Mi aspettavo, però, un colpo di scena eclatante nelle ultime pagine, che purtroppo non c’è stato. Scoprire che la Marinin non avesse avuto una vita banale, come invece si pensava, non è bastato a soddisfare le mie aspettative! Molto piacevole, invece, la narrazione della vita di paese, dove tutti si conoscono e sanno tutto, ma proprio tutto, di tutti, compresi quelli che avrebbero dovuto essere bollati come segreti di famiglia.

Anto Spanò