Un eroico militare, il Colonnello Chabert, al termine di una battaglia durante la quale ha generosamente profuso il suo valore, è dato per morto. Scampato invece miracolosamente alla morte è condannato a vagare senza nome. Tenta allora disperatamente di riacquistare la propria identità che invece gli viene negata unitamente ai suoi diritti di uomo, di militare, di marito. Con l’aiuto quasi insperato di un avvocato, decide di condurre una personale battaglia per riacquisire quel posto nella vita che invece gli viene negato da un meschino comune sentire che accomuna la moglie, ormai passata a nuove nozze, ed altri personaggi di pochi scrupoli. Fiero della sua dignità di militare, rinuncia a ogni ignobile compromesso s sceglie di “morire” una seconda volta, tornando a vagabondare senza nome. Certamente un bel racconto più che un breve romanzo. Infatti taluni passaggi, soprattutto nel finale – laddove sono appena delineati i momenti del dramma interiore che portano il Colonnello alla sua drammatica decisione – sembrano dare all’opera piuttosto la connotazione di una bozza di romanzo. Ciò però nulla toglie alla particolare atmosfera che De Balzac riesce a creare intorno al personaggio ed al dramma che vive.

Domenico Intini