In realtà questo volume contiene 3 racconti dello scrittore russo: -Il cappotto ha per protagonista un semplice ed umile copista, morigerato e gran lavoratore. L’uomo è continuamente oggetto di beffe da parte dei colleghi, ma, nonostante ciò lo faccia molto soffrire, continua imperterrito a copiare i suoi documenti anche nella solitudine della propria casa. Akakij Akakievič Bašmačkin, è questo il nome del protagonista, un giorno si accorge di aver bisogno di un nuovo cappotto. Purtroppo non ha il denaro sufficiente per questa spesa improvvisa e comincia a risparmiare, aggiungendo ulteriori piccoli sacrifici alla modesta vita che conduce. Ma alla fine, la soddisfazione di indossare un cappotto caldo è indescrivibile. Peccato che abbia breve durata! Un bel racconto che comunica, però, un senso di tristezza infinita e ci porta a riflettere su quanto effimere siano le gioie. -Il naso è un racconto grottesco. Il protagonista è l’assessore di collegio Kovalyov, il quale una mattina si risveglia senza naso. Il racconto è diviso in tre parti. La prima racconta la faccenda dal punto di vista del barbiere che, ancora un po’ assonnato, scopre il naso del suo cliente in mezzo al panino della colazione e, ovviamente, sconcertato e spaventato, cerca di disfarsene. Nella seconda parte la storia è vissuta in prima persona dal protagonista, che, per ritrovare la parte mancante del proprio corpo, comincia a dargli la caccia per la città, dove lo stesso naso è stato visto girare in società. Nell’ultima parte, improvvisamente e senza alcuna spiegazione razionale, tutto è tornato come prima. Un racconto a tratti divertentissimo, che affronta il tema della imprevedibilità della vita, alla quale bisogna comunque, in parte, adattarsi. -Il calesse racconta di una piccola comunità che viene ravvivata dall’arrivo dei soldati. Il protagonista vuol vantarsi del proprio calesse e invita tutti nella sua dimora, ma la sera precedente si fa “corteggiare” dall’alcool e dimentica l’invito fatto con tanta fretta. Da uomo codardo qual è, si nasconde, piuttosto che affrontare le conseguenze… Assolutamente spassoso!

Anto Spanò