“E sono ancora diviso, Luisa, anche da sveglio, sono ancora spaccato: da una parte sono felice che ci sia un posto nel mondo dove tu riceverai questa lettera, dall’altra sono infelice perché questo posto non è qui, dove mi sono svegliato, dove ti sto scrivendo, dove ogni giorno vivo e vivrò.”
È il secondo libro di Veronesi che leggo e questo mi è piaciuto ancora più del primo (“XY”, di genere completamente diverso). Emozionante e ironico, il romanzo racconta la vita del Colibrì, alias Marco Carrera, la cui esistenza è segnata da eventi tragici che però non lo fanno precipitare perché è capace “con il suo volo incessante” di rimanere fermo, saldo. Sopravvive sempre Marco e la sua storia ci insegna proprio che questo sopravvivere non vale meno di vivere. L’ho letto tutto d’un fiato, anzi l’ho quasi del tutto ascoltato su @audible con la straordinaria voce di Fabrizio Gifuni. È un libro che si divora in pochi giorni perché capace di coinvolgere il lettore in un racconto di una vita eccezionale eppure vicinissima. I personaggi sono memorabili e lo stile è scorrevole. “Il colibrì” è Premio Strega 2020. Ovviamente lo consiglio e mi ha fatto venire voglia di conoscere meglio questo autore.
Alessandra Micelli