Molto bello ed intenso questo breve romanzo di Pupi Avati. Il tema principale è quello del disagio psichico di una ragazza minorenne, Giovanna per l’appunto, che cresce pian pianino e sfocia nel dramma. Ed è nel dramma che precipita anche la famiglia Caselli. All’arresto di Giovanna segue il disfacimento del nucleo familiare e il palesarsi di situazione e sentimenti che erano stati tenuti a bada per troppo tempo. Molto ben riuscito il personaggio del papà di Giovanna che intuisce l’arrivo della catastrofe, ma, pur sentendosi in colpa e osteggiato dal mondo intero, non abbandona quella figlia così amata e così fragile. Anzi, continua a starle accanto in ogni modo possibile, ad incontrarla e a parlarle dietro una rete divisoria, nonostante il profondo dolore nel prendere atto del disagio della figlia e della sua regressione. Tutto il romanzo è pervaso da dolore e rassegnazione, ma il finale è aperto alla speranza. Forse tutti questi personaggi, pian pianino, saranno in grado di risalire la china..

recensione di Anto Spanò