Questo libro narra la storia di Leone Ginzburg, fondatore della famosa casa editrice Einaudi. Leone fonda la casa editrice dopo essere stato cacciato dall’università dove insegnava, per aver rifiutato di giurare al fascismo. Da lì inizia la sua fuga e la sua Resistenza. Ma non imbraccia il fucile bensì la volantini di propaganda antifascista Il suo ruolo nella casa editrice è di traduttore. Traduce i migliori scrittori che la casa editrice vanta ancora oggi. E’ un ebreo di origine russa e Tolstoj è il suo “cliente” più eccelso. Il suo lavoro viene svolte nei vari paesi dove fugge, fino a quando non verrà scoperto e rinchiuso in carcere, dove morirà. Il libro non è una serie di date e annotazioni di una biografia bensì, anche se senza dialoghi, ha la fluidità di un racconto di immagini. Insieme al racconto intenso di quest’uomo, Scurati narra le vite dei nonni paterni e materni. L’ambientazione è la seconda guerra mondiale ma anche il dopoguerra, la ricostruzione e il boom economico. Ho trovato il linguaggio di Scurati, il suo modo di raccontare simile al conduttore di cronaca nera Carlo Lucarelli, mi è sembrato che mentre leggevo ascoltavo le parole. Consiglio il libro per chi ama la storia come me, innanzitutto; e a chi ama commuoversi negli affetti e nella genuinità della vita comune.

Elena Antonini