Un romanzo decisamente piacevole che ci immerge nelle campagne e nella flemma inglesi che ha per protagonisti Jerry e Johanna Burton, due fratelli arrivati a Lymstok, piccolo paese di provincia, per favorire la guarigione del primo. “Nella vita di ciascuno ci sono fatti che si preferisce evitare di far sapere agli altri.” A dipanare la matassa – sono morte due donne – arriva, nelle ultime cinquanta pagine, Miss Marple, che resta quasi nascosta fino a quando, alla fine, risolverà il mistero. “Mi accorsi di guardare tutti coloro che incontravo in una prospettiva diversa, come altrettanto probabili assassini.” Logiche capovolte, dilemmi poco comprensibili, una storia piena di indizi fuorvianti, con un’Agatha Christie estremamente femminista che come ogni volta mi porta dove vuole lei, ma mai a capire in anticipo chi sia l’assassino! Buona lettura!

recensione di Maria Valentina Luccioli

Traduttore: Diana Fonticoli
Editore: Mondadori
Collana: Oscar gialli
Edizione: 3
Anno edizione: 2019
Formato: Tascabile
In commercio dal: 19 marzo 2019
Pagine: 230 p.
  • EAN: 9788804708841
Libri di Agatha Christie
Pseudonimo di Agatha Mary Clarissa Miller. Scrittrice inglese. Di famiglia agiata, viene educata privatamente. Ancora bambina scrive racconti e poesie; alcune di queste vengono pubblicate nel 1908 in «Poetry Review».
Nel 1914 sposa Archibald Christie dal quale divorzia nel 1928.
Il genere letterario con cui raggiunge il successo in campo internazionale è il romanzo poliziesco. I suoi detective, tra i quali primeggiano Hercule Poirot (che compare per la prima volta in Poirot a Styles Court, 1920) e Miss Jane Marple (che compare per la prima volta in una serie di racconti apparsi in rivista e raccolti nel 1932 in l tredici problemi e che diventa per la prima volta protagonista di un romanzo in La morte nel villaggio nel 1930), sono entrambi abilissimi nel risolvere i più intricati enigmi polizieschi. Essi concentrano la loro (e la nostra) attenzione sul comportamento degli indiziati e sulle loro reazioni emotive e verbali. L’azione ha sempre poca importanza, le prove non sono mai particolarmente signignificative; ciò che conta sono le motivazioni psicologiche che potrebbero aver spinto al delitto. ln un mondo di buone maniere, di modi raffinati, di anziane signore molto amanti della conversazione e di impettiti colonnelli in pensione, depositari di antichi valori e tradizioni, l’autrice può nutrire l’illusione di controllare il delitto e, grazie all’acume dei suoi detective, di riportare tutto alla normalità.
La “signora del crimine” ha scritto più di 50 romanzi e 100 racconti; da molti di questi sono stati tratti film, commedie e telelfilm. Nei suoi due ultimi romanzi, Sipario, l’ultima avventura di Poirot (1975) e Addio, Miss Marple (1976) l’autrice ha scelto di far morire i suoi due, ormai vecchissimi, detective: i romanzi erano stati scritti anni addietro, la scrittrice scelse di mantenerli inediti sino a poco prima della sua morte.
La mia vita (An Autobiography, 1977), è stata pubblicata postuma.

Fonte: parzialmente tratto da Dizionario Bompiani degli autori (2006) e Dizionario letterario Zanichelli.