Definirei questo libro una poesia lunga un romanzo. Un libro che ripercorre gli anni di una forte amicizia. Un’amicizia che nonostante le barriere del corpo di lui, dell’anima di lei, fa fiorire tutto ciò che è nell’immenso mondo della natura, della bellezza della vita. Lui con la poesia, lei con i romanzi, in modo diverso di affrontare la loro fragilità. Sono pensieri, ricordi, di un’amicizia che nasce dall’adolescenza e riamane salda fino alla morte del poeta, ma che rimane sempre viva perché è dentro le azioni quotidiane dell’autrice. Tutto riporta a tale sentimento. E’ una riflessione su ciò che abbiamo di bello ed evidente davanti ai nostri occhi, ma che ci sfugge perché siamo sempre di corsa e assuefatti dal consumismo: “Mi sdraiavo su un prato con le braccia dietro la testa, guardavo l’azzurro del cielo, le nubi gonfie che si muovevano svelte e mi dicevo: possibile che non mi sia mai accorta che la vita è così bella?” Mi piacciono i libri i quali ogni singola parola ha un giusto peso, in questo modo mi da l’impressione che si dipinga un quadro. Non è l’unico libro che mi fa quest’effetto, li vado a cercare di proposito. A tratti mi ricordava i libri di Romano Battaglia.

Elena Antonini