Bianca non è solo la voce  narrate di questo bellissimo e tragico romanzo, ma è la protagonista, una storia triste la sua. Dopo una tragedia avvenuta quando lei era solo una bambina di sette anni, passa la sua vita alla continua ricerca di una redenzione, per una colpa che crede sua, tutto intorno a lei crolla, sua madre che tenta il suicidio, il padre che si arrende, il senso di colpa non la abbandona anche crescendo. Soffre di manie ossessive , come quella di fare una lista mentale di smistamento differenziata di rifiuti…anche quando conosce Carlo, anche li intravede la possibilità di riscattarsi, ma alla fine ci saranno solo amare scoperte. La scrittrice con questo esordio letterario ha dato voce a crude realtà che molti affrontano ma che spesso ignoriamo, come l’importanza degli oggetti a cui diamo “il valore affettivo”, una lettura che arriva al cuore, consigliato!!

 

“- Adesso chiudi gli occhi e pensa a una cosa bella -.
Allora pensavo alle corse in bici con lei la domenica mattina e a mia madre che ci aspettava a casa con la crostata appena sfornata, e adesso so che esattamente quella era la felicità, anche se io non lo sapevo perché questa è la cosa stupida della felicità: che la riconosci solo quando è finita.”

 

Nicoletta Verna (1976) è nata a Forlì ma vive a Firenze, dove si occupa di comunicazione e web marketing nel settore editoriale. È autrice di saggi e volumi su media e cultura di massa e ha insegnato Teorie e tecniche della comunicazione presso diversi atenei e istituti italiani. Il suo romanzo d’esordio Il valore affettivo ha ottenuto la Menzione Speciale della Giuria alla XXXIII edizione del Premio Italo Calvino.