Charles Darwin scriveva che “nella lunga storia del genere umano (e anche del genere animale) hanno prevalso coloro che hanno imparato a collaborare ed a improvvisare con più efficacia” e questa frase, leggendo questo libro, mi è tornata in mente più volte. “Imparò che la famiglia è quanto di più grandioso possa esistere.” E’ un romanzo pieno di vita contadina, di donne che non perdono mai di vista l’obiettivo e che non smettono mai di rimboccarsi le maniche, nonché di piccoli insegnamenti sempre attuali. “Solo l’unità fra le genti poteva procurare il miglior progresso, la migliore esistenza, per tutti.” Mi è piaciuta molto la caratterizzazione dei personaggi femminili delle tre generazioni (nonna, madre e figlia) e la contrapposizione con il mondo maschile e l’importanza che l’autrice ha dato al senso di famiglia e di appartenenza che pervade il romanzo dall’inizio alla fine. La prosa è scorrevole, lo stile comprensibile e diretto. Ersilia, che sia bambina o donna, toccherà le corde della vostra tenerezza! Aspetto con curiosità di poter leggere altre opere di questa autrice. Buona lettura!

 

recensione di Maria Valentina Luccioli