Un’ isola, Novembre è vicinissima ad un’ altra S. Brigida, lì negli anni 50 c’era un carcere, ora è disabitata e tutto sta crollando, Manuel è tornato sull’ isola a casa dei nonni, loro non ci sono, l’ isola è poco abitata nei mesi invernali, Manuel scappa, taglia tutte le comunicazioni con “il continente” e cerca di lenire le ferite di una vita fatta di eccessi. Qui trova Edith, una ragazza tedesca che vuole risolvere un mistero di 50 anni fa quando a s. Brigida c’era un detenuto che suonava un violino pregiato, pregiatissimo, suonava una melodia che lei cerca di riprodurre ogni sera, ogni notte, ossessionata da questo fantasma del passato si fa aiutare da Manuel a risolvere questo enigma. Questa scrittrice la trovo magnifica, ti fa entrare nel cuore dei protagonisti e dei luoghi, mi ha fatto anche commuovere, come anche con altri libri che ho letto sempre suoi, acquanera, tre gocce d’ acqua che l’ ho trovato divino, leggerò di certo altri libri di questa straordinaria, giovane scrittrice.

Micaela Ferrian