Muss es sein! Dev’essere! L’ultimo movimento dell’ultimo quartetto di Beethoven ritorna nella mente di Tomáš, sì, deve tornare da Tereza. Siamo a Praga 1968 durante la cosiddetta ‘Primavera’ tempi duri e pericolosi. Questa coppia si è incontrata per caso sei  volte nella loro esistenza per cui a lui ora sembra sia ovvio accettare che la sua vita si leghi a lei. Tomás è un valente chirurgo che non ama avere legami e preferisce amicizie femminili saltuarie, Tereza è una fotografa sempre indecisa e paurosa di tutto. S’incontrano per un momento intimo e restano insieme per sempre!  Nell’altra parte del quartetto c’è Franz, professore universitario, che giunto alla soglia degli “anta”, lascia la moglie per Sabine molto piu giovane di lui. Ognuno dei quattro ha fatto delle scelte sofferte nella propria esistenza per giungere alla leggerezza dell’essere, talvolta senza alternative. Thomas perderà il lavoro per motivi politici ma continuerà a vivere con Tereza e Karenin, la  loro cagnolina,  preferendo la libertà d’essere se stessi;  non così Franz che pagherà amaramente la sua voglia di rimanere giovane. Chi fa il tragitto dalla pesantezza di essere ciò che altri o il caso spesso determinano, ha il dovere di considerare prima e solo se stesso senza ritorni e rimpianti perché tutto realizzi quello che “Muss er sein”. È un testo molto interessante ma non facile da leggere e meditare se si ha il desiderio di provare come si possa tentare di cambiare le cose pesanti, forse necessarie e di valore con un pò di leggerezza!

Maria Cisonna