Tamara de Lempicka è stata un’artista dell’Art decó. Pittrice di origini polacche, donna di una sensualità disarmante, che ha usato anche come arma per raggiungere velocemente il successo. Diciamo che quel poco che si sa della sua vita è un po’ confuso anche perché lei creava varie storie intorno a sé e nell’ambiente era conosciuta come “bugiarda”. Già da piccola si appassionò alla pittura, grazie ad un viaggio fatto con la nonna tra l’Italia e la Francia. La scrittrice Clara Zennaro, dopo un’approfondita ricerca storico-artistica, con grande maestria ha ricostruito la lunga vita movimenta di quest’artista. Il romanzo parte dal 1914 fino ad arrivare ai primi anni ’70 e noi veniamo a conoscenza dei fatti attraverso le memorie di Rosalia, una ragazza molto vicina alla de Lempicka per età e passioni comuni, ma molto lontana per status, perché lei era la sua governante. Ciò però non ha compromesso lo sbocciare della loro grande amicizia. Rosalia ci racconta tutto ciò con grande dolcezza e mentre lei parla, noi viviamo esattamente quello che lei ci sta narrando. I continui spostamenti che lei affronta insieme alla pittrice, i vari personaggi che Tamara incontra, la nascita della figlia, il rapporto contrastante che la de Lempicka ha con la famiglia… L’autrice è stata davvero brava a farci vivere in simbiosi con questa eccentrica artista ma anche con la meravigliosa Rosalia. Una lettura che mi ha ipnotizzata, letta in pochissimo tempo mai noiosa e ricca di particolari che mi ha soddisfatta. Una storia che vale la pena conoscere, perché ci fa entrare nella mente di queste due donne, che vivono due mondi lontanissimi, ma che nello stesso tempo, sono legate da un sentimento di profondo affetto e stima. Buona lettura!

Giusy Aloe