Un detective privato si aggira per un quartiere di San Francisco alla ricerca di un giovane, quando si imbatte in una coppia di teneri nonnini, che lo invitano ad entrare per gustare una tazza di tè. Il detective, stanco della sua ricerca porta a porta, accetta con entusiasmo, ma si ritrova sotto la minaccia delle armi: quello in realtà non è altro che il covo di una banda di ladri! Tra i ladri spicca la figura di una giovane donna dagli occhi d’argento, che il detective classifica come la più pericolosa della banda per le sue doti di mentitrice ed ammaliatrice provetta. Non è facile uscire vivi da quel covo, ma il detective, grazie alla sua prontezza, riesce a salvarsi la vita, sfuggendo ai proiettili che infuriano nella stanza. Ma quando la situazione diventa più calma si accorge che la donna è scomparsa. Non passa molto tempo e i due si ritrovano faccia a faccia, entrambi con la pistola in mano…. So che Dashiell Hammett è considerato il maestro dell’hard-boiled, ma non posso dire di essere rimasta folgorata da questa storia! Per carità, si tratta di una storia godibile ambientata nei primi anni del Novecento, tra pistole fumanti e freddi ladri ed assassini, ma il detective mi è sembrato un po’ troppo un supereroe! Probabilmente è solo un mio problema con il genere, sicuramente non particolarmente nelle mie corde, ma non riesco proprio ad attribuirgli un voto alto.
Anto Spanò