Siamo nel 1848 e Milano è sconvolta dalle sollevazioni popolari contro il dominio austriaco. Nelle famose 5 giornate di Milano, Annetta, coraggiosa popolana, perde il marito durante i combattimenti. E’ annientata dal dolore, ma il fato ha preparato per lei una bella sorpresa… Annetta trova sulla soglia di casa una bambina di pochi anni, che decide di tenere con sé per crescerla come se fosse una figlia. Le dà il nome di Maria, la quale, ben presto, diventa la sua unica ragione di vita. Ma gli anni passano… Maria adesso è una giovane donna, bella, onesta e profondamente legata alla donna che crede essere la sua mamma. Maria fa la guantaia e il suo negozio è ben frequentato e avviato. Una notte un uomo si rifugia nel locale e le sconvolge la vita. Maria si innamora profondamente dell’uomo, ma non sa che si tratta solo di un impostore che sta ingannando sia lei, che la sua promessa sposa. Scoperto l’inganno, Maria decide di vendicarsi… La storia non è per niente male. Si tratta di una storia d’amore d’altri tempi, con una eroina che non è sdolcinata, è fiera, piena di buoni sentimenti e di buone intenzioni, ma non è per niente arrendevole e soprattutto è vendicativa. Però trovo questo libro eccessivo, come dire…teatralmente ed esageratamente drammatico nelle reazioni e nelle passioni che animano i protagonisti, ed eccessivo anche nelle incredibili coincidenze che man mano collegano tutti i personaggi.

Anto Spanò