Una storia d’amore passionale e travagliata fra Maria Noina, la figlia del padrone e Pietro Benu, il povero servo. Vissuto in un’epoca e in un luogo in cui le convenzioni sociali regolano ogni comportamento umano, il rapporto fra i due giovani è impossibile. Pietro tuttavia non rinuncia e, anche fomentato da un cattivo consigliere, decide di prendersi ciò che vuole, seguendo quella “via del male” che dà origine al titolo. Quello narrato dalla Deledda è un mondo contadino descritto con lucida concretezza, attraverso dettagli di luce e colori. Un mondo in cui tutto è natura, anche gli esseri umani, vittime dei loro stessi istinti. Questo romanzo è di fine Ottocento ma, a parte qualche termine arcaico, potrebbe trovare tranquillamente una collocazione anche ai giorni nostri.

Simona Fedeli