Ci sono notti ammantate di mistero e magia. Ci sono notti in cui l’impossibile diventa possibile. Ci sono notti che possono cambiare una vita. Ne sa qualcosa il Pianista, il borseggiatore che la sera del 5 gennaio 1966 scende alla stazione di Bellano. È una serata speciale, la festa dei re Magi: la gente scenderà in strada a folleggiare. Quelle mani delicate e sottili, che gli hanno meritato il soprannome, non dovranno fare altro che sondare tasche e borsette. Poi un cartello, PIANOFORTE VENDESI, sull’arco di un portone. Il cielo che sputa neve, il freddo, la festa sfumata e le parole del calzolaio che fanno pensare a una casa disabitata: forse si può ancora rimediare qualcosa. Una narrazione surreale e delicata, a tratti poetica, ci accompagna nelle lunghe ore di una notte che pare non dover finire mai, tra personaggi talvolta un po’ stereotipati, ma mai stonati in quella musica senza spartito che è la vita.

recensione di Patty Barale