Nel 1877 Cristoforo Crespi titolare del cotonificio omonimo ha un sogno arduo e apparentemente impossibile: costruire in un’area dove ci sono solo campi incolti, una nuova fabbrica con un villaggio annesso per i suoi operai. Pian piano e con sacrificio oltre un’azienda nascerà e si evolverà un piccolo paese con una chiesa una scuola, una biblioteca, la fabbrica si unirà in indissolubilmente con la comunità fatta di uomini e donne. Operai e lavoratrici diventeranno anche cittadini dello stesso luogo dove lavorano. Il romanzo è una saga familiare, racconta le vicende della famiglia Crespi, percorre eventi storici importanti per il nostro Paese: la prima guerra mondiale, la nascita e l’ascesa del fascismo, la seconda Guerra mondiale. Ma il villaggio è ancora vivo e forte contro le incertezze del tempo e della Storia. È stato tra i romanzi contemporanei che maggiormente ho apprezzato, interessato direttamente dagli eventi storici e dall’affascinante mondo del movimento operaio dell’inizio del novecento. Crispi d’Adda è un patrimonio dell’ Unesco, ancora oggi meta turistica e fenomeno di studio nelle università.

Ed. Nord

Antonio Martino