Questo romanzo, scritto benissimo, ha come protagonista una faina di nome Archy, che nasce in una famiglia numerosa e dopo la morte del padre resta anche in miseria. La madre di Archy deve decidere chi salvare ed Archy è costretto a cambiare vita. Conosce così Solomon che prima con una certa prepotenza e prevaricazione e poi con la condivisione di un libro cambia per sempre il destino di Archy. Con loro il cane Gioele, ombroso e silenzioso ma fedele. Tutti gli animali che si conoscono nel libro da Anija, a Klaus, a Nessuno ed altri, sono animali umanizzati. Hanno dinamiche molto simili agli umani, sia nella gestione della casa, che della economia che della socialità che di certi ragionamenti filosofici. Il libro è la storia di Archy, ma anche di quella di ogni singolo animale perché la vita è scandita da incontri, addii, momenti di ricchezza e di povertà. Come la vita di tutti. Dio, il pensiero di Dio ed il suo volere fa la differenza nella storia. Dio punisce? Prova rabbia? È crudele? La faina dapprima penserà di dare solo risposte positive a queste domande ma l’evolversi della vita mostrerà altro facendogli comprendere quanto la “fede” o la certezza che ci sia un disegno superiore aiuti nel metabolizzare certi eventi della vita e aiuti a maturare certe consapevolezze. Il lettore segue la faina dalla sua nascita alla sua fine e talvolta la biasima altre la compatisce altre ancora la giustifica. La faina conosce tante sfumature delle emozioni, alcune le saprà riconoscere dopo altre le subirà ma sempre facendo scelte di sopravvivenza. Perché nel mondo animale istinto e sopravvivenza sono fondamentali. Questo libro, per essere un libro di esordio, è un libro che non si dimentica, che parla di grandi temi e lo fa non volendo dare verità ma soltanto spunti. Consigliatissimo.

Edizioni Sellerio 2021

Maria Elena Bianco