La giovane Caterina Howard, rimasta orfana della madre, è sballottata da una casa all’altra fino ad essere ospitata dall’anziana duchessa di Norfolk, che non si cura di lei come delle altre fanciulle sue ospiti. L’amore le sembra una liberazione e lo vive con ingenuità, incurante della rigida etichetta che vige nell’Inghilterra del XVI secolo. Quando le si offre l’opportunità di vivere a corte come dama di compagnia di Anna di Kleve, quarta moglie di Enrico VIII, non esita a lasciarsi tutto alle spalle, anche l’uomo che, avendole strappato una promessa da lei fatta con leggerezza, si considera, in base alle regole del tempo, suo marito. L’abbagliante prospettiva di un roseo futuro si concretizza per lei quando la sua famiglia intravede nella sua avvenenza un’opportunità per tornare nuovamente in auge. Caterina si lascia manovrare accettando la corte dell’anziano sovrano e, quando questi rompe il matrimonio con Anna, accetta di sposarlo. Quella che agli occhi dei più sembra una favola si trasforma in tragedia: i suoi trascorsi giovanili e la sua inesperienza si rivelano fatali e Caterina, come già sua cugina Anna Bolena, sarà accusata di tradimento e condannata a morte. Nel quinto volume della collana dedicata alle sei regine Tudor, la Weir delinea l’infelice ritratto di una ragazza morta poco più che ventenne, coinvolta nei giochi di potere e nelle lotte religiose che travagliarono l’Inghilterra di Enrico VIII. L’amore per la danza e i bei vestiti, la leggerezza con cui Caterina, priva di una formazione culturale adeguata al suo status, si accinge ad assumere il ruolo di sovrana diventano una trappola mortale, in una vicenda che intriga il lettore e lo induce a sperare, nonostante tutto, in un finale diverso.

Neri Pozza Editore, 2022

Maria Carolina Campone