Quarto appuntamento con la squadra di Teresa Battaglia, ambientato ad Aquileia, l’indagine risulterà fin da subito difficoltosa: Marco Mainardi serial killer arrestato 27 anni prima dalla commissaria friulana, è il forte sospettato dell’omicidio del suo compagno di cella. L’esoterismo sarà elemento fondamentale della narrazione, come la Basilica di Aquileia luogo ricco di simbologia egiziana, pagana e cristiana. I capitoli del romanzo sono caratterizzati da un alternanza temporale, tra passato e presente facendo così chiarezza e dando delle risposte precise sulla vita di Teresa, sul suo percorso lavorativo, sul suo rapporto turbolento con il suo ex marito. La sua ferita personale servirà per il suo lavoro per capire e comprendere il dolore altrui. Infatti Teresa ha la particolarità unica di avere empatia con il carnefice, affronta insieme ad esso il medesimo baratro oscuro della sofferenza. Accetta la loro natura e così facendo la strappa al senso di repulsione. Riesce a prendere tutto delle persone che ha davanti, anche l’orrore più grande come un fatto compiuto. Non giudica, non si scandalizza, ma questo ha un prezzo, soffre con loro. Questo romanzo sembra un epilogo della squadra investigativa di Teresa Battaglia è stato annunciato come l’ultimo suo libro, ma voglio avere e dare speranza per noi amanti di questa saga, che ci sarà un seguito. Molti punti fondamentali sono ancora in sospeso, molti dubbi devono essere sciolti. Teresa tornerà?

 

recensione di Antonio Martino