Changez, giovane pakistano trapiantato per motivi di studio negli Usa, ha davanti a sé una brillante carriera in una importante società americana.
Grazie alle sue capacità riesce ad integrarsi nell’ambiente lavorativo ottenendo soddisfazioni professionali ed economiche.
Si innamora di Erica, ragazza di ottima famiglia con velleità di scrittrice, che porta nel suo cuore una profonda cicatrice dovuta alla perdita del grande amore della sua vita.
Nel percorso di questo ragazzo arriva una data spartiacque: l’11 settembre che gli fa mettere in discussione tutta la sua vita, i valori in cui crede e il mondo circostante.
Changez da quel giorno comincia a vedere gli Usa non più come il grande Paese proiettato nel futuro ma come un luogo ostile, ripiegato su se stesso, sospettoso e respingente. Questo lo porta in breve a prendere una decisione drastica : mollare tutto per tornare in Pakistan.
La sua storia la scopriamo raccontata, attraverso un intenso monologo, ad un anonimo interlocutore americano in una sala da té di Lahore che viene chiamato in causa, di quando in quando, dal ragazzo.
In quei passaggi la narrazione si ammanta di una sottile ironia e si creano delle aspettative nel lettore per qualcosa che si intuisce verrà svelato più avanti.
Quindi si viene invogliati ad una lettura compulsiva che risulta trascinante fino all’epilogo.
Epilogo che è lasciato alla libera interpretazione di chi legge.
La mia la lego, parafrasandolo ironicamente, al titolo di una canzone:”Killing you softly”.

Mariposa Lucia