“Isolati” è un romanzo di Iris Bonetti, pubblicato nel 2020. Cinque uomini e una donna sono in viaggio verso Bali in un volo intercontinentale, partito il 27 dicembre. Non si conoscono tra loro e non sanno che stanno per passare un’avventura che li condizionerà per sempre: all’improvviso finiscono catapultati in una piccola isola sperduta nell’Oceano, talmente piccola da non comparire nemmeno nelle mappe satellitari a causa di un incidente dell’aereo su cui stavano viaggiando. Una volta arrivati sull’isola, imparano a conoscersi tra loro, nella convivenza forzata , cacciando e pescando per procurarsi il cibo e pescare, tentando di sopravvivere in ogni modo. Ma non è tutto rose e fiori: scoprono, infatti, che l’isola è popolata da una tribù di indigeni che hanno l’abitudine di mettere delle teste umane in giro per la foresta. Spaventati dalla tribù, cercano in ogni modo di evitare un loro contatto, fino a quando questo risulta impossibile. Avete presente un romanzo che tiene il lettore incollato alle pagine? Ecco, “Isolati” per me è stato proprio questo. Ho trovato lo stile molto scorrevole, riproducendo quelli che erano i dialoghi di persone persi in un’isola mai trovata, persona le quali non sapevano dell’esistenza dell’altro ma che hanno dovuto imparare a conoscersi per tentare la sopravvivenza, difficoltà dovuta dal fatto dell’appartenenza a culture completamente diverse, dal momento che arrivano da ogni parte del mondo. L’isola è descritta magnificamente dall’autrice, portando il lettore ad immedesimarsi all’interno della storia, sentendosi a fianco dei protagonisti durante le loro avventure , provando le loro stesse sensazioni. Molto accurate anche le descrizioni storiche presenti nella fine del romanzo, dimostrando il lavoro di documentazione compiuto dall’autrice nella fase di stesura del romanzo, il quale non deve per nulla spaventare dalla mole, 450 pagine, ma che scorre velocemente, portando il lettore in un turbine di emozioni e sensazioni, immergendolo in un’isola popolata da cinghiali selvatici, popolazioni indigene pericolose e scimmie addomesticate come grandi cagnolini. Romanzo che porta il lettore in un’altra dimensione, permettendogli di viaggiare con la fantasia in luoghi sconosciuti e lontanissimi. Consigliato!
Lorenzo Peluffo