Continua in questo libro la storia del giovane afghano, Enaiat Akbari, raccontata da Fabio Geda in “Nel mare ci sono i coccodrilli”. Mentre nel primo libro siamo stati coinvolti dalle rocambolesche avventure di Enaiat, durante la fuga per giungere in una terra più ospitale e meno pericolosa, come si è poi rivelata l’Italia, in questo secondo volume, dal titolo meno particolare, siamo riportati in Afghanistan per capire quali siano state le sorti della madre e dei fratelli del protagonista. Viene affrontato, quindi, il tema del ricongiungimento familiare, seppur solo telefonico. Si tratta di un’emozione forte, un momento indimenticabile fissato nella memoria, nel quale le parole vengono meno. Poi la vita ricomincia a scorrere, ricomincia una nuova routine, nuovi problemi, un nuovo lavoro e poi la voglia di tornare nella propria terra e la consapevolezza di non poterlo fare. Si può tornare, però, in uno Stato vicino, il tempo necessario a ricongiungersi con la sorella, ad assistere alla nascita di una nuova vita e a lasciarsi colpire dalle frecce di Cupido…. È bello prendere in mano un libro che ti riporta nella vita di personaggi, o persone, delle quali hai già avuto modo di conoscere molto. È come tornare in un ambiente noto e particolarmente accogliente.

Anto Spanò