La storia ha inizio quando Guido Guerrieri, avvocato, si trova davanti Lorenza che gli chiede di difendere suo figlio Iacopo, accusato di omicidio volontario e già condannato in primo grado. Per Guido però Lorenza non è solo una cliente, ma un amore giovanile anche se molto cambiato per l’età ed è forse proprio per questo che decide di seguire il caso. Con l’aiuto di detective e collaboratori ripercorre tutte le fasi del processo cercando qualche elemento per scagionare Iacopo. Impresa ardua. E mentre legge le carte ripensa alla sua giovinezza, facendo un paragone con Iacopo, all’amore forse solo suo verso Lorenza e all’uomo e alla donna che sono diventati oggi. Guerrieri con questo caso riapre i suoi interrogativi facendo un bilancio della sua vita e capisce che per diventare adulti bisogna fare i conti col passato;che non esistono verità ma la vita è piena di ragionevoli dubbi come ha sentito dire nelle aule. Un romanzo che trasporta il lettore in tribunale raccontando i dettagli del processo, con un impronta radicata nel precedente lavoro dell’autore. Ma “la misura del tempo” è anche un romanzo dove ognuno di noi si può sentire protagonista. Guerrieri è un uomo qualunque che si pone gli interrogativi della vita. Finalista allo Strega;questo romanzo intreccia due storie. La storia del processo ;sicuramente avvincente e la storia di Guido che ci aiuta a capire quali possano essere gli interrogativi giusti per crescere…

Melania Leoncini