Ambientato in Inghilterra, nel periodo immediatamente successivo alla morte di Elisabetta I, l’ultimo romanzo di Tracy Borman fa conoscere al grande pubblico il periodo che vide la fine della monarchia Tudor e la tendenza sempre più evidente all’assolutismo politico, alla contrapposizione fra monarchia e Parlamento e alla rigida osservanza della fede protestante. La protagonista, Frances, assiste, insieme alla madre, la regina morente nelle sue ultime ore di vita, cercando di alleviarne i dolori grazie alla sua conoscenza dei rimedi naturali e delle erbe. Proprio il suo interesse per l’erboristeria, tuttavia, fa di lei l’ideale capro espiatorio di una caccia alle streghe fomentata dal clima di incertezza politico-religiosa che pesa come una cappa sul Paese e che dà luogo a complotti e cospirazioni continue fra cattolici e protestanti, culminate nella famosa “congiura delle polveri”. Nel ricreare attentamente il clima di un’epoca di transizione, che vide il passaggio non privo di difficoltà dalla dinastia Tudor al regno di Giacomo I, l’autrice riesce a plasmare una figura femminile emotivamente interessante e destinata a rimanere impressa nella mente del lettore soprattutto per gli aspetti sorprendentemente attuali del suo carattere., che ne fanno un’icona del difficile e accidentato percorso verso il riconoscimento della parità di genere. La sete di sapere di Frances, la sua attenzione alla natura e la sua vicinanza ai sofferenti, di cui cerca di alleviare i dolori, il suo interesse per la politica, intesa nella sua accezione più vera, invitano a riflettere su come, ancor oggi, l’intelligenza femminile rappresenti una minaccia da estirpare in molte aree del pianeta.

recensione di Maria Carolina Campone