Il piccolo e paffuto Peter si trova nella sua culla, quando la finestra aperta della stanza lo attrae irresistibilmente verso l’esterno. E’ così che giunge ai giardini di Kensington, dove l’accesso è vietato di notte a tutti gli umani perchè piante, fiori e fate possano festeggiare. Peter è accolto dagli abitanti di Kensington e le fate paventano il momento in cui il piccolo, che ogni tanto sente uno struggente richiamo delle braccia materne, lascerà questo luogo incantato in cui è ormai perfettamente integrato. Ma purtroppo Peter perde la sua occasione di tornare indietro e rimane nella sua barchetta e con la sua camiciola ormai consunta, però felice di essere un mezzo e mezzo, cioè un mezzo uomo e un mezzo uccello. Poi un giorno incontra Maimie ed apprende cosa voglia dire provare affetto. Peter prova a trattenerla, ma non è possibile ingannare la sua piccola amica: non si può rimanere contemporaneamente nei giardini di Kensington e nel mondo meno fatato e più reale! Tenerissima questa storia! A volte fa bene tornare bambini e immergersi in pagine che raccontano di mondi fatati!

recensione di Anto Spanò