Con una scrittura semplice l’autore ci porta dentro la vita di due fratelli che in modo diverso riescono a riscattarsi dopo essersi persi nel cammino dell’esistenza. Il periodo storico è quello degli anni settanta. Dylan un ragazzo che fa del viaggio il suo stile di vita, senza avere una meta, alla ricerca del suo modo di essere libero. I suoi amici sono i più emarginati e quelli più fortunati, non fa differenze; ogni persona appartiene all’umanità e ognuno ha diritto di avere il suo posto nel mondo. Dylan non vuole un posto fisso, lavora l’indispensabile per esaudire il suo desiderio di viaggiare. Purtroppo la sua avventura ha anche degli ostacoli: quello della madre che non riesce ad accettare la decisione di suo figlio. Lei lo vorrebbe con un lavoro fisso e una famiglia, poiché la sua esistenza è stata costruita con sacrifici: suo marito aveva come mestiere il ciabattino e dovevano crescere tre figli in modo che non gli mancasse niente, con un’istruzione adeguata e che avessero una vita rispettabile. L’ostacolo che determinò la sua caduta è stata la droga. Neanche la morte di una sua amica gli ha fatto prendere coscienza del pericolo. Solo la conoscenza di Matilde, una ragazza conosciuta nei suoi viaggi, benestante ma, che vuole avere la sua vita senza l’aiuto della sua famiglia, ha dargli una vita più stabile senza rinunciare alle sue aspirazioni. Il suo modo di vivere è in contrapposizione con suo fratello George. Quest’ultimo è un ragazzo di colore, adottato dai genitori di Dylan e cresciuto come con i loro ideali, il quale, a differenza del fratello, vuole che la sua vita non gli manchi ciò che non ha mai avuto. E’ un ragazzo diligente, studia e fa carriera. Anche il suo cammino è tortuoso, la sua avidità di successo lo portano dapprima in prigione, poi al divorzio e l’allontanamento dai suoi figli ed infine, quasi alla morte. I rapporti tra fratelli sono sempre più logorati, George non ha mai condiviso le decisioni di Dylan. Dylan nel frattempo, è stato sempre più comprensivo. George ha voluto cancellare le sue radici e guardava i suoi connazionali come veniva visto e emarginato lui dalle persone “bianche”. Voleva riscattarsi anche a costo di allontanare tutti. Quando per Dylan le cose si mettevano meglio, ecco che una nuova minaccia oscura i suoi progetti: l’amore della sua vita, Matilde perde la vita in un incidente. Lo spettro della droga riemerge e questa volta la via di uscita si allontana sempre più. E’ grazie al parroco del paese e all’amore della madre, con la collaborazione della sorella di Dylan, Elisabeth, che la sua vita può avere una nuova opportunità. Questa è la storia di due fratelli che con la ricerca di un posto nel mondo, si allontano dalle loro radici e da entrambi. Cosa potrebbe scattare nella loro mente per poter riemergere dall’oblio? E’ il perdono. Perdonarsi e perdonare. Un libro che ho apprezzato molto. Una storia emozionante e forte di sentimenti autentici.

 

recensione di Elena Antonini