Courtney è una trentenne americana che ha scoperto il tradimento del fidanzato alla vigilia delle nozze. Per risollevarsi dalla delusione, si rifugia tra le pagine dei libri di Jane Austen, della quale conosce tutte le opere. Poi si sveglia e, per qualche strana magia, di ritrova catapultata in un comodo letto in una casa inglese nel 1813, faccia a faccia con un medico che emana cattivo odore e che sta cercando di farle riprendere conoscenza. Courtney pensa che si tratti di un sogno, ma tutti cominciano a chiamarla Jane Mansfield. Chi è Jane e per quale motivo non riesce a svegliarsi da questo strano sogno? Courtney, per forza di cose, è costretta a vivere la vita di Jane, a fare i conti con la dispotica madre e a combattere contro i rigorosissimi valori morali, cosa non da poco per una donna indipendente del XXI secolo. A complicare le cose, arrivano pure uno spasimante e una serie di flashback… Devo ammettere che ho iniziato questo libro senza grosse aspettative, ma l’ho trovato estremamente divertente: è un mix di atmosfere ottocentesche, con tanto di carrozze e balli a cui la Austen ci ha abituati, e di situazioni paradossali con un pizzico di realismo magico, che non guasta e che ci permette di sognare, almeno per un attimo, di poter vivere tante vite che si intrecciano in una dimensione senza tempo!

recensione di Antonella Spanò

Edizioni Sperling & Kupfer

Pagine 325