Siamo in Svezia all’interno di una riserva naturale. E’ notte e tre ragazzi stanno festeggiando il solstizio con costumi del 700. E’ un luogo isolato attentamente scelto nei mesi passati e i ragazzi credono di essere da soli. In realtà non è così, uno sconosciuto armato li sta spiando e, prima che abbiano il tempo di rendersi conto di quello che sta succedendo, i ragazzi sono colpiti a morte da un colpo in piena fronte. La storia si sposta in avanti di un paio di mesi a Ystad, nel commissariato di polizia in cui la guida della squadra investigativa è affidata a Kurt Wallender. Al commissariato è appena giunta Eva, la madre di una dei tre ragazzi che implora gli investigatori di cercare la figlia, di non fermarsi alle apparenze perchè a quei tre ragazzi è sicuramente successo qualcosa e non sono vere le cartoline che continuano ad arrivare da tutta Europa: qualcuno ha falsificato la scrittura. Gli investigatori non sono convinti, se fosse loro successo qualcosa, avrebbero trovato i corpi, avrebbero trovato le auto e non sarebbero giunte cartoline dall’estero. A complicare la situazione al commissariato è la vicenda di un collega, Svedberg. Dov’è finito? Perchè non risponde al telefono? Perchè non si fa vedere al commissariato? Wallender, conoscendo la puntualità e la precisione del collega, viene preso da un senso di inquietudine e si reca nel suo appartamento dove lo trova cadavere. Svedberg è stato ucciso e per giunta nel suo appartamento vengono trovate tracce che lo collegano ai tre ragazzi scomparsi. I due casi diventano quindi uno soltanto, il Caso per eccellenza verso cui tutti gli sforzi sono rivolti. Sarà una lunga caccia all’uomo e, nel frattempo, altri delitti verranno commessi. Nel complesso non è per niente male: si legge volentieri e con una certa voglia di scoprire la verità al più presto. E’ però una storia che presenta diverse ingenuità, il lettore può intuire agevolmente diversi particolari perchè saltano facilmente all’occhio e questo non è certo auspicabile in un giallo. Il finale è poi praticamente ridicolo. Quindi la valutazione, per quanto mi riguarda, si abbassa di diversi punti.

Anto Spanò