“Le rughe dicono molto delle persone, sai. Io ho imparato a leggerle, e le trovo assai istruttive. Le tue per esempio raccontano moltissimo delle espressioni più ricorrenti, quindi durezza, quindi tristezza, quindi malinconia.” Mina, la protagonista di questo romanzo, è un’assistente sociale di quarant’anni, divorziata, votata al lavoro, quasi crocifissa nel circolo vizioso casa-lavoro-casa che pare precuderle ogni possibilità, fatta eccezione per l’aperitivo settimanale che si concede con le sue tre amiche storiche. “L’immaginazione si rassegna e smette di lavorare.” Mina ha continuamente a che fare con situazioni drammatiche e si trova immischiata in una di queste interpretando ben oltre il suo ruolo. E mentre risolve – a parer mio in modo fin troppo semplicistico – un triste caso sociale, quando finalmente torna a casa, viene a trovarsi in un’altra delicata situazione. Ho trovato esagerato il modo di sottolineare di continuo le procacità della protagonista; molto ironico – ci scappa sempre un sorriso – il paragone con i film con Robert Redford; esasperante ma simpatica la tipizzazione di alcuni personaggi ben inseriti in una Napoli chiassosa e divertente. Il romanzo è ironico, gradevole, sarcastico e la storia scorrevole e brillante, seppur dolorosa e toccante “la missione di una madre sofferente”. Decisamente magnifici e poetici i ringraziamenti dell’autore. Buona lettura!

recensione di Maria Valentina Luccioli

Collana: La memoria
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 29 agosto 2019
Pagine: 288 p., Brossura
  • EAN: 9788838938306
  • prezzo 14,00 euro