“Funziona esattamente così con le storie, con tutte le storie del mondo: ogni volta che ne ascolti una, questa, prima o poi, arriverà a parlare di te, ti permetterà di definirti. E non perché racconti l’esatto svolgimento della tua vita, ma perché ti fornisce una chiave, un “pensiero magico” con cui avventurarti in quello che sei o in quello che per mille ragioni forse ti ostini a non voler guardare. Quando è morto mio padre non ho letto per oltre un anno. Sapevo benissimo che, qualunque libro avessi scelto, anche il meno pericoloso, a un certo punto mi sarei trovata di fronte al mio dolore, e io non ero pronta a guardarlo in faccia perché, semplicemente, non era il momento giusto per me. Esiste, oltre ai libri, un’altra diavoleria che parli per almeno un centinaio di pagine di sé e che, con grande rispetto, ci permetta di guardarci dentro? Io non credo, sincera-mente. Immagino che sia proprio per questo che la nostra fame di libri, che poi è fame di storie, non morirà mai. In definitiva, è la loro magica disponibilità a farci sentire inclusi, raccolti e compresi che ci spinge a cercarne di continuo. Non esistono manuali di istruzioni per affrontare la vita, ma ci sono le storie. Abbiamo bisogno di persone che le raccontino e abbiamo bisogno di ricordarci che tutti, nessuno escluso, ne sono portatori sani.” Il titolo di questo libro è praticamente la storia della mia vita… Potevo non leggerlo, quando ho visto la bellissima recensione che ne ha fatto Luciana Littizzetto e quando ho conosciuto la strepitosa Zelda Was a Writer? È un manuale che non vuole insegnare nulla ma raccontare storie e riflessioni dell’autrice: Camilla Ronzullo condivide la sua esperienza per invitare il lettore a dire “no” e così autoaffermarsi, per poter dire “sì” alla vita, la propria. È un libro simpatico, piacevole, breve e fa riflettere. Tra l’altro, un capitolo fa riferimento al bellissimo romanzo di Matteo Bianchi “La vita di chi resta” che ho amato molto… Molto bella anche la versione audiolibro, letta dall’autrice stessa!

Alessandra Micelli