Lady Beveridge, donna molto influente nell’alta società inglese, decide di prendere parte al programma di aiuti per i reduci feriti in guerra, tenendo fede al suo motto “amare l’umanità, anche se è considerato nemico dell’Inghilterra” . Una decisione molto importante nella quale trascina sua figlia Lady Daphne, sposata con il conte Basil, anche lui lontano in guerra di cui non si hanno notizie. Entrambe si recano all’ospedale di guerra di Londra ove incontrano  un prigioniero ferito,  il conte tedesco Giovanni Dionys Phanek, boemo, dunque un nemico. È un uomo piccolo, bruttino, molto scontroso, sembra un ragazzino di incerta età con occhi vivi, il quale rifiuta da subito le buone intenzioni delle donne, anzi sembra respingerle:  non ha il dono della comunicazione!  Gli incontri si susseguono freddamente fino a quando il conte ricorda che la propria famiglia  in passato conobbe quella di Dafne. Qando  poi Dafne decide di cucirgli delle camicie  con la stoffa di guerra per l’opera  di sostegno  ( vestire gli ignudi),  il conte rammenterà alla lady che sua madre le  regalò in qualità di piccola ricamatrice una coccinella, un ditale di tale forma, con smalti e oro che Daphne non trova più.  La coccinella o scarabeo era l’insegna di famiglia del conte. Basil all’improvviso  ritorna, giusto ora  che i due, diventati sempre piu amici, si sono innamorati. Il conte e la Lady sanno che  potranno amarsi solo furtivamente come succederà nel pur breve soggiorno del tedesco nel castello, ospite invitato da Basil. Ma poiché le convenzioni non permettono  di decidere di separarsi e per non dare ulteriore dolore a Basil che  ama molto la moglie  ed ha capito tutto, Dionys decide insieme a lei di essere amanti per sempre nell’ animo e nella mente, pur divisi dalla guerra perdurante che lo richiama.  Un romanzo breve, di veloce e gradevole lettura in cui Lawerence  vuol dimostrare che la  comunicazione  tra gli  umani può vivere oltre il puro contatto fisico, fissando momenti indelebili di totale appartenenza che travalicano la morte.

Maria Cisonna