“Dentro, c’era uno splendido orologio col quadrante rettangolare, il bordo dorato e un cinturino di pelle verde. Lei sbarrò gli occhi, lo prese e lo fissò a lungo e, quando lo girò, notò che sul retro del quadrante era stata incisa una frase. Col batticuore, avvicinò agli occhi l’orologio e, ad alta voce, lesse: Ad Anna da Antonio. Per tutto il tempo che verrà.”

Forse questo romanzo è uno dei libri più belli che ho letto nel 2023! Me lo hanno consigliato due amici e ho fatto bene a fidarmi: leggerlo è stato un immergersi in una storia meravigliosa, fatta di sentimenti e di valori. Protagonisti, tra l’altro, sono due luoghi importanti della mia vita, la Puglia (mia terra d’origine) e Bordighera (località marittima ligure in cui andavo sempre da piccola in inverno). Ma è lei, la portalettere, Anna, la “forestiera”, il vero fulcro della storia, la perla che rende questa storia indimenticabile. Trasferitasi dal Nord per seguire il marito nel suo paesino in provincia di Lecce, si mostra fin da subito “allergica” alla mentalità ristretta del Meridione. Lei è indipendente, innovativa e al contempo giusta, buona, comprensiva. Decide di diventare postina, un lavoro che negli anni Trenta era appannaggio degli uomini; riesce a ottenere quel lavoro grazie alla sua istruzione. Non solo, negli anni riuscirà a fondare una “Casa per le Donne”, in grado di accogliere e aiutare le donne in difficoltà. Il risvolto della storia che forse più avvicina al lettore a questa donna sono i suoi sentimenti tormentati: sposata con Carlo, estroverso e vivace, si innamora del fratello di lui, Antonio, introverso e sensibile. È Antonio la sua anima gemella (per chi lo ha visto, questo “triangolo” mi ha ricordato un po’ Capri, la fiction della Rai andata in onda qualche anno fa). Il finale mi è risultato un po’ triste, eppure io che amo il lieto fine ho apprezzato e capito comunque le scelte dei protagonisti. Leggete questa storia d’amore e non solo!

 

Alessandra Micelli