“«Vittoria! Vittò!» Fu su quell’ultimo richiamo che lei si fermò, inchiodata sul posto dalla familiarità di quel nome troncato. Nessuno l’aveva mai chiamata così, con tanta confidenza, con tanto calore. Aveva sentito spesso lui e Teresa chiamarsi Michè e Terè e, in un angolino oscuro della sua mente, aveva sempre provato un pizzico di invidia per quell’affinità, per quella fretta di chiamarsi, quell’urgenza che troncava i nomi a metà.”
“La stagione del tuono” è il secondo capitolo della saga dedicata ai Fiorenza e Gentile, due famiglie pugliesi che lavorano nel settore dei profumi. Il primo episodio, “Acqua di sole”, mi è piaciuto tantissimo: l’ho trovato dolce, coinvolgente e costruito su personaggi a cui il lettore si affeziona dopo le prime 10 pagine. In questo secondo capitolo ho trovato tutto questo! Forse l’unico difetto è stato la mancanza di molti incontri tra Michele e Vittoria, i due ragazzi (nel primo libro erano bambini) protagonisti che appartengono alle due famiglie, molto differenti per la storia che hanno alle spalle e per il ceto sociale a cui appartengono ma che collaborano per lavoro e sono legate anche da qualcosa di più profondo: stima, rispetto, presenza. Mi sarebbe piaciuto leggere di più avvenimenti che vedeva insieme la giovane coppia di amici (diventeranno qualcosa di più?), avrei voluto vederli interagire in più occasioni. Invece a parte 2 o 3 piccoli incontri, il racconto li vede legati ma soprattutto a distanza. Da come termina il romanzo è evidente che la saga continuerà e io non vedo l’ora di scoprire come andrà avanti la storia di questi due ragazzi e di queste due famiglie che sanno creare un’atmosfera soave e allo stesso tempo casalinga che ricorda le essenze più eleganti e la Puglia più vera.
Alessandra Micelli