Se volete leggere un romanzo gotico dallo stile italiano, questo romanzo di Fogazzaro fa proprio al caso vostro. Secondo me è uno dei pochi racconti, in cui la protagonista in assoluto è la stabilità mentale dei protagonisti, che dona al libro quella particolarità che lo definisce unico. I personaggi che popolano queste pagine vivono in un contesto quasi mistico dove la stupenda cornice del lago di Como fa da sfondo a tutte le vicende che si alternano in questo scritto. La storia inizia di notte e dona al racconto quel velo di mistero che crea al lettore la curiosità di sapere come si evolverà la vicenda. Corrado Silla, un ragazzo altolocato, frustrato con la passione della scrittura, che, secondo me, incarna alla perfezione il fulcro della negatività, viene inviato dal conte Cesare nella sua dimora. Marina, nipote di Cesare, ospite nella sua villa, è una ragazza molto affascinante ma a causa del suo carattere ombroso e anche incline a crisi emotive dovute alla sua precaria stabilità mentale, la fa apparire in alcuni momenti una pazza. I due, dopo un primo momento di incertezza, allacceranno una relazione morbosa, grazie anche ad alcuni oggetti ed un manoscritto ritrovati da Marina nella sua stanza, appartenuti alla moglie del padre di suo zio, Cecilia, morta per causa di quest’ultimo. Lei si lascia suggestionare dalle parole scritte e si convince che sia la reincarnazione di questa donna e quindi si sentirà in dovere di vendicarne l’assassinio. Altri personaggi animeranno questa storia come i cugini veneziani arrivisti, gli amici tedeschi, e tanti altri che giocheranno un ruolo importante nella vita di Corrado e Marina. Un racconto intriso di mistero, spiritismo e follia, inquietante ma che vale la pena leggere. A me è piaciuto! Buona lettura!

Giusy Aloe