Nell’America della grande depressione, Mildred donna di apparente debolezza si rivela molto forte e nonostante le difficoltà, riesce ad reinventarsi e da cameriera passa a proprietaria di una catena di ristoranti. Si troverà costretta a buttare fuori casa suo marito Bert, visto che ha un’amate, con lui riuscirà comunque a portare avanti un buon rapporto legato anche al fatto che si dimostrerà un ottimo padre.  Mildred dovrà però affrontare la vita e quello che le riserva, non sempre sarà positiva, avrà una grave perdita e si ritroverà a competere con sua figlia. Deva è una bimba particolare, un vero demonio, ambiziosa come pochi, testarda e a mio parere di una cattiveria incredibile. Mildred cercherà di recuperarla fino alla fine senza arrendersi mai, l’amore di una madre passa sopra ogni umiliazione, ogni sgarbo e cattiveria. Scrittura piacevole, si denota il pensare americano, lo scrittore statunitense ribalta il cliché della sacralità insita nell’amore materno, trasformandolo in un sentimento morboso impregnato di egoismo e fragilità.