Sempre tornare come altri suoi libri è un’autobiografia dell’autore stesso. Daniele diciassettenne nell’estate del 1991 trascorre la sua prima vacanza senza genitori in compagnia dei suoi amici. Il luogo è la riviera romagnola ricca di locali e discoteche, ideale per giovani che cercano divertimento. Una sera scatta qualcosa in Daniele, senza dire nulla ai propri amici e alla propria famiglia, decide di tornare a casa a Roma, facendo un viaggio in solitaria a piedi. Il programma improvvisato non è privo di problemi: Daniele è senza soldi, senza una cartina. Il suo girovagare sarà lungo, incontrerà diverse persone che lo ospiteranno, in cambio di compagnia o per lavoretti. Conoscerà il valore della solidarietà anche incondizionata, l’umanità della gente. Questo romanzo mi ha appassionato molto, mi sono immedesimato nel personaggio, mi ha fatto rivivere un viaggio lungo in Europa in treno, nell’ anno della mia maturità, senza una meta programmata con uno zaino sulle spalle. È un’opera introspettiva come lo può essere un viaggio, vita e viaggio sono la perfetta simbiosi, un’esperienza che può essere significativa e d’insegnamento.

Ed. Mondadori

Antonio Martino