“- Perché? Chi ti manda via ti vuole bene? – Amerì, a volte ti ama di più chi ti lascia andare che chi ti trattiene.”

“Il treno dei bambini” è un romanzo che molti di voi avrete già letto, eppure io l’ho scoperto solo poco tempo fa. Purtroppo… sì perché questa storia è un regalo, fatto di amore e dolore, dolcezza e ingiustizia, nord e sud. Racconta di una parte della storia del nostro Paese che io non conoscevo: dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando in molte parti d’Italia ma soprattutto al Sud c’era misera e poco altro, molti bambini vennero “adottati” (alcuni per qualche mese, alcuni per qualche anno, alcuni per sempre) da alcune famiglie del Nord per dargli cibo, vestiti e speranza di una vita migliore. Racconta di vite spezzate in due. Racconta di bambini che avevano un papà e una mamma in un paese e un papà e una mamma in un altro, che avevano metà cuore “giù” e metà cuore “su”, che avevano una storia da raccontare in dialetto napoletano e una in italiano ma con accento emiliano. Ho provato, come mamma, per un secondo, mentre ascoltavo l’audiolibro di questo titolo, a immedesimarmi in una madre che ai tempi viveva nella povertà in un paesino del meridione: cosa avrei fatto? Sarei stata capace di separarmi da mio figlio per il suo bene, lasciandolo a un destino incerto, con sconosciuti lontani di cui non sapevo nemmeno il nome? Il dolore che ho provato è stato lacerante e ho accantonato la domanda. Amerigo, il protagonista, ha un passato particolarmente difficile: non ha un papà, il fratello più grande è morto prima che lui nascesse e la madre ha difficoltà a mostrare i suoi sentimenti. Sarà una famiglia di Modena ad accoglierlo dopo essere sceso dal treno dei bambini, ma una parte di lui, quella che si è sentita abbandonata, non amata, non capita, non ha mai lasciato la Campania. Il bello di questo libro è che non parla solo della vicenda “treno dei bambini”, ma anche della lacerazione di Amerigo, della sua ricerca di se stesso e di una pace che riuscirà infine a raggiungere. Avete letto questo libro? Anche voi lo avete amato?

 

Alessandra Micelli